Nuovi studi dimostrano l’efficacia dell’Agopuntura nella rigenerazione del tessuto cerebrale e nel ripristino delle funzioni cognitiva e motoria a seguito di un grave trauma cranico.
Una squadra di studio del Dipartimento di Riabilitazione del First Affiliated Hospital of Xian Jaotong University (Shaanxi) ha confrontato l’effetto ottenuto dalla combinazione dell’Agopuntura con un trattamento standard rispetto ad un gruppo di controllo che ha ricevuto solo cure mediche convenzionali. L’aggiunta della terapia agopunturistica al regime terapeutico classico ha ridotto, significativamente, le complicanze e aumentato il tasso di sopravvivenza.
Secondo tutte le scale di misurazione ed i vari indici di riferimento, il gruppo dell’Agopuntura ha superato, notevolmente, quello di controllo ed ha, inoltre, riportato risultati clinici nettamente superiori con progressi nelle funzioni motorie e cognitive e miglioramenti nelle attività della vita quotidiana.
In quasi la metà dei casi, i traumi cranici gravi provocano lesioni assonali diffuse (DAI-Diffuse Axonal Injury) e questo studio si concentra, proprio, su pazienti che hanno subito un trauma cranico severo con lesioni assonali diffuse.
Tale tipologia di lesione è differente rispetto a quella di un ictus di un’area cerebrale.
Si manifesta su una vasta superficie ed è provocata dai movimenti cerebrali all’interno della scatola cranica. Questo tipo di scossa sopravviene negli infortuni sportivi, negli incidenti stradali, nelle cadute e nella sindrome da scuotimento del bambino che è una forma di abuso. Come esito del trauma ne deriva infiammazione e danno cerebrale e molti pazienti cadono in coma senza riprendersi.
Il presente studio mette a confronto, suddividendoli in due gruppi, i pazienti con le 60 lesioni assonali più diffuse.
Sul gruppo di controllo sono stati effettuati interventi terapeutici e biomedici standard come idratazione, controllo dell’emorragia, somministrazione di farmaci antiinfiammatori, rianimazione-riabilitazione ed ossigenoterapia iperbarica insieme ad altri, di protocollo, per la cura dei disturbi respiratori ed urinari incluse le infezioni ed il trattamento delle ulcerazioni.
Sul gruppo dell’Agopuntura, oltre agli schemi terapeutici classici, è stata applicata, appunto, l’Agopuntura.
I principi di trattamento della Medicina Tradizionale Cinese (MTC) annoverano la tonificazione del Rene, lo sblocco dello Yang e la regolazione del Qi.
I ricercatori hanno notato che l’Agopuntura si presta particolarmente bene per i pazienti in fase di rianimazione e recupero ed il successo della terapia agopunturistica aumenta, in maniera significativa, quando quest’ultima viene applicata come prima misura d’intervento.
Gli studiosi hanno applicato l’Agopuntura ai canali Chong, Ren e Du, quali zone principali, e sono serviti lunghi cicli di terapia con valutazione individuale delle indicazioni, caso per caso.
I trattamenti sono stati polarizzati sulla rianimazione e riabilitazione, ripristinando il movimento dopo paralisi, attenuando la tensione muscolare, migliorando la capacità di linguaggio, regolando la salivazione, riducendo l’incontinenza urinaria e fecale, stimolando l’appetito, ecc.
I ricercatori hanno messo a confronto il gruppo dell’Agopuntura e quello di controllo, 24 ore prima dell’inizio del trattamento ed al completamento di sei cicli di terapia.
All’inizio non c’era alcuna differenza significativa nei dati esaminati secondo i criteri di valutazione Fugl-Meyer, LOTCA e l’indice Barthel ma, dopo 6 cicli di trattamento, in base alle suddette scale di misurazione, il gruppo di controllo aveva fatto qualche progresso mentre i pazienti del gruppo di Agopuntura, sempre secondo ognuna delle metodiche di riferimento, scale ed indici, sopra menzionati, avevano ottenuto risultati, nettamente, superiori rispetto agli altri.
Basandosi sugli esiti clinici, i ricercatori hanno concluso che l’Agopuntura, associata alla riabilitazione, può far migliorare, in maniera significativa, le lesioni assonali diffuse (DAI), la motilità dei pazienti, le competenze cognitive ed altre funzioni della vita quotidiana.
Questo studio è stato incentivato da ricerche antecedenti e da altri elaborati che hanno dimostrato la capacità dell’Agopuntura di regolare il flusso sanguigno cerebrale e l’apoptosi cellulare, di migliorare l’attività elettrofisiologica cerebrale e la funzione cognitiva e di proteggere i tessuti dai danni dei radicali liberi.
Indagini scientifiche, effettuate in precedenza, hanno provato che l’Agopuntura aiuta a ridurre l’edema cerebrale (edema del capo) e promuove l’espressione di GAP43 (Growth Associated Protein-43 proteina associata alla crescita assonale) e PCNA (Proliferating Cell Nuclear Antigen = antigene nucleare di proliferazione cellulare) nel cervello.
Si è inoltre dimostrato che l’Agopuntura riduce le dimensioni dell’infarto dovuto ad ischemia cerebrale.
Questa ed altre fondamentali osservazioni cliniche hanno stimolato i ricercatori a realizzare tale studio i cui risultati hanno dimostrato l’appropriatezza di un accurato regime di terapia agopunturistica per i pazienti con lesioni assonali diffuse (DAI) ed il fatto che, per ottenere il miglior risultato clinico possibile, l’intervento sul paziente dovrebbe iniziare nelle prime fasi della malattia.
Fonte: HealthCMi